Nelle ultime 24 ore, l'EUR è diminuito dell'1,32% rispetto al dollaro USA, chiudendo a 1,1019 dollari. Sale a mille miliardi di dollari il pacchetto di misure straordinarie che il governo statunitense si prepara a chiedere al Congresso per contrastare l'emergenza del nuovo coronavirus che rischia di precipitare in recessione economica gli Stati Uniti e minaccia ogni giorno di più la sicurezza dei cittadini statunitensi. Le indiscrezioni precedenti parlavano già di aiuti da 850 miliardi dei quali 50 miliardi rivolti al setore aereo, 250 mld per le PMI e 500 mld per iol sostegno i cittadini tramite pagamenti diretti o sospensione di pagament dovuti. Il Segretario del Tesoro Usa Steven Mnuchin ha però ammesso che si discute su misure che supererebbero i mille miliardi di dollari, riporta Politico, "Non è una situazione economica normale. Il governo ha chiesto di spegnere intere parti di questa economia", averbe spiegato Mnuchin avvertendo i senatori che senza un rapido accordo si rischierebbe una disoccupazione in volo fino al 20 per cento.
Durante la sessione asiatica, la coppia di valute EUR/USD è stata quotata di 1,1027$, in aumento dello 0,07% rispetto alla chiusura di ieri. In caso di storno down, la coppia potrebbe trovare supporto a 1.0926$ seguito da 1.0825$, mentre in caso di rally, la prima resistenza si trova ora a 1,1157$ seguito da 1,1287$.
Le principali Borse europee hanno aperto la seduta in ribasso. L'indice Stoxx 600 cede l'1,4%, il Dax30 di Francoforte il 3,7%, il Cac40 di Parigi l'1,6%, il Ftse100 di Londra il 2,6% e l'Ibex35 di Madrid il 2,3%. La tendenza è tornata in negativo, con gran parte degli investitori che continua a chiudere le posizioni, anche per quanto riguarda beni-rifugio come l'oro (ancora in deciso arretramento), lasciandosi guidare soprattutto dai timori per gli effetti globali della pandemia di Covid-19.
Wall Street ha chiuso in forte rialzo, rimbalzando dalla seduta di ieri che per il Dow Jones è stata la peggiore dal lunedì nero del 1987. Dopo le incertezze in avvio, che hanno portato l'indice delle 30 blue chip a scivolare sotto la soglia psicologica dei 20mila punti, i listini hanno accelerato in seguito alle mosse della Federal Reserve e dell'amministrazione Trump. In chiusura quindi il Dow Jones ha guadagnato il 5,19% a quota 21.237,31 punti, l'S&P 500 ha aggiunto il 6% a quota 2.529,19 mentre il Nasdaq è salito del 6,23% a 7.334,78 punti. Il rendimento del titolo di Stato decennale Usa è tornato sopra l'1% dopo che il Wall Street Journal ha detto che il piano di stimoli economici della Casa Bianca potrebbe valere fino a mille miliardi di dollari, invece che degli 850 miliardi di cui si parlava prima.
Questa analisi non intende essere un invito o un suggerimento ad operare, ma solo una personale e momentanea visione, dell'autore, relativa allo strumento finanziario in analisi.
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