Per quanto non voglia astenermi dal diffondersi dell'epidemia di Coronavirus, obiettivo perseguito con tanta insistenza dal Primo Ministro britannico, ma le conseguenze si stanno già facendo sentire nelle economie dei Paesi sviluppati. Molto probabilmente questa epidemia non ha ancora raggiunto il suo livello massimo, il che significa che l'impatto economico probabilmente sarà più grande. Di conseguenza, non possiamo escludere un ulteriore indebolimento della sterlina inglese a medio termine. Se osservate la coppia di valute GBP/USD, noterete che al momento i venditori stanno testando il livello di supporto psicologico 1.2000 - questo livello è stato formato alla fine del 2016, e poi è stato ripetutamente confermato sia nel 2017 che nel 2019. Di conseguenza, posso dire con certezza che si tratta di un livello di supporto forte, per cui esiste il rischio di una crescita correttiva dai minimi raggiunti. Inoltre, si dovrebbe prestare attenzione anche all'EUR, il quale continua ad essere sotto la pressione dei venditori sullo sfondo della quarantena in quasi tutti i paesi del blocco valutario. Inoltre, sussiste anche un forte rallentamento da parte delle aziende, che è estremamente negativo per l'economia, il mercato azionario e la valuta in generale. Pertanto, vi è il rischio di un ulteriore indebolimento dell'euro a medio termine.
E ora passiamo al mercato del petrolio, il quale continua ad aggiornare i suoi minimi. Le quotazioni americane WTI hanno già raggiunto i 26,1 dollari al barile, tuttavia non si può ancora escludere un ulteriore calo dei prezzi. Questo perché la Russia e l'Arabia Saudita continuano ad aumentare la produzione di petrolio ed è difficile capire quando finirà questa "guerra" sul mercato petrolifero.
Permettetemi di ricordarvi che oggi gli Stati Uniti pubblicheranno le variazioni delle riserve di petrolio e di prodotti petroliferi. Un ulteriore aumento delle riserve potrebbe esercitare un'ulteriore pressione sulle quotazioni del petrolio. Ma è anche importante per i commercianti monitorare i cambiamenti nella produzione di petrolio negli Stati Uniti. I prezzi così bassi delle materie prime rendono la produzione di olio di scisto non redditizia e di conseguenza possono portare ad una diminuzione della sua produzione. Questo, a sua volta, potrebbe riportare sul mercato gli acquirenti di "oro nero".
Questa analisi non intende essere un invito o un suggerimento ad operare, ma solo una personale e momentanea visione, dell'autore, relativa allo strumento finanziario in analisi.
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