Cominciamo con la pubblicazione dei dati finali sull'andamento dell'attività commerciale nella zona euro. Tali valori si sono rivelati peggiori rispetto ai valori preliminari, evidenziando così la chiara sottovalutazione dei danni causati all'economia della zona euro dalla quarantena di marzo. Il rilascio di tale rapporto così negativo ha messo sotto pressione la coppia di valute EUR/USD, la quale in seguito è scesa di oltre 70 punti dall'inizio della sessione commerciale europea. Ciononostante, il volume delle vendite è diminuito notevolmente rispetto al giorno precedente. Quindi, per un ulteriore indebolimento della coppia, bisogna attendere che si verifichi qualche fattore rialzista per il dollaro USA.
Inoltre, vorrei sottolineare anche l'incapacità dell'Europa, così come della maggior parte dei paesi del resto del mondo di contenere la diffusione del virus, il quale rischia di provocare delle conseguenze economiche ancor più devastanti. Ad ogni modo, confrontando la situazione economica fra gli Stati Uniti e l'Europa, si può dire che sussistono tutti i presupposti per considerare che l'economia americana abbia una maggiore garanzia di sicurezza. Pertanto, vi è il rischio che la coppia di valute EUR/USD si indebolisca nel lungo periodo. Inoltre, vorrei farvi notare un improviso cambiamento nel discorso di Donald Trump, il quale prima annunciava il rapido ritiro del Paese dalla quarantena, mentre oggi ha già richiamato tutti ad avere pazienza e a prepararsi per le due settimane più difficili. Sottolineando, che il numero di vittime negli Stati Uniti potrebbe aumentare da 100 a 240 mila.
Considerando tutto questo, nelle prossime settimane c'è il rischio che si verifichi un forte crollo del mercato azionario statunitense. Inoltre, non escludo un ulteriore calo dei prezzi di petrolio, visto che non possiamo aspettarci una rapida ripresa della domanda. Inoltre, non si capisce se la Russia sia pronta a tornare sul tavolo delle trattative dell'OPEC+. Tutto questo continua a esercitare forte pressioni sulle quotazioni del petrolio, le quali sono scese ai minimi storici già da molto tempo.
Come conseguenza, possiamo notare un moderato rafforzamento dello JPY in coppia con la maggior parte delle valute, il che dimostra un aumento dell'interesse per gli asset di protezione. Allo stesso tempo, per quanto riguarda l'oro, noto una certa incertezza da parte degli investitori, visto il livello estremamente elevato di volatilità.
Questa analisi non intende essere un invito o un suggerimento ad operare, ma solo una personale e momentanea visione, dell'autore, relativa allo strumento finanziario in analisi.
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