Oggi i petroliferi perdono terreno, il future sul WTI sono già crollate a 45,5 dollari al barile, il livello più basso dalla fine del 2018. Attualmente sul mercato vi è ancora una possibilità di un ulteriore calo intragiornaliero, per cui gli acquisti sul mercato rimangono nella zona di rischio. Il fattore principale che ha esercitato la pressione sulle quotazioni petrolifere è stato il coronavirus, dato che diversi stabilimenti e le fabbriche in Cina sono ancora chiuse, il che ha comportato una significativa riduzione della domanda di petrolio. Inoltre il crollo record delle quotazioni del petrolio, ha trascinato con se l'intero mercato delle materie prime causando a sua volta l'indebolimento di tutte le valute legate a loro. Ad esempio, la coppia valutaria USD/CAD si è rinforzata di quasi 200 punti dall'inizio di questa settimana, nonostante il notevole indebolimento del dollaro statunitense. Anche il dollaro neozelandese continua a perdere le posizioni su quasi tutto il mercato. Nel rapporto con il dollaro americano, vediamo il suo indebolimento di 120 punti, mentre nel rapporto con il franco svizzero il calo supera i 300 punti. 

E ora passiamo al mercato borsistico statunitense. Vorrei farvi notare anche il crollo dei principali indici azionari statunitensi di oltre il 16% negli ultimi giorni di negoziazione. Tutto ciò è dovuto alle informazioni sulla diffusione del coronavirus al di fuori della Cina, il che ha ridotto notevolmente l'interesse per il rischio.

Questa analisi non intende essere un invito o un suggerimento ad operare, ma solo una personale e momentanea visione, dell'autore, relativa allo strumento finanziario in analisi.

FIBO Group