Martedì 18 febbraio, alcune delle principali società statunitensi hanno dichiarato di aver rivisto le loro previsioni sulle vendite del primo trimestre di quest'anno, sottolineando gli effetti fortemente negativi del coronavirus in Cina. La Apple ha già espresso la sua preoccupazione riguardo al raggiungimento del livello di vendite prefissato, il che ovviamente influenzerà i rendimenti trimestrali e poi annuali dell'azienda. Di conseguenza, il mercato azionario statunitense ha rallentato, mentre la domanda per i beni di rifugio è aumentata notevolmente. Il prezzo dell'oro ha superato il livello di resistenza psicologica a 1.600$ l'oncia, continuando ad avvicinarsi al prossimo livello di resistenza tecnica di 1.615$ l'oncia. Naturalmente, gli acquisti sul mercato non sono più appropriati.
Passando alla sessione di negoziazione europea, vorrei sottolineare il rilascio del rapporto sorprendentemente molto buono da parte della Gran Bretagna. Nonostante il calo dell'inflazione in gennaio dello 0,3%, il tasso annuo ha raggiunto il suo livello più alto dal luglio 2019, sostenendo così la sterlina britannica. Inoltre, l'indice dei prezzi al consumo, il quale non tiene conto delle variazioni dei prezzi dei prodotti alimentari e dell'energia, è risultato migliore rispetto ai valori precedenti e a quelli previsti. Il rilascio dei suddetti rapporti ha fornito il supporto a breve termine per la GBP, tuttavia la coppia di valute GBP/USD non è riuscita a riprendere la sua crescita - questa è una cattiva notizia per gli acquirenti, perché nonostante il rilascio del rapporto sull'inflazione inaspettatamente buono in Gran Bretagna, la domanda per la coppia è rimasta insufficientemente bassa per la crescita.
E ora passiamo al mercato del petrolio. La notizia secondo cui gli Stati Uniti hanno inserito nella lista delle sanzioni la figlia del gigante petrolifero russo Rosneft Trading, per " il lavoro nel settore petrolifero nell'economia venezuelana", ha dato un supporto alle quotazioni petrolifere. Non abbiamo visto una forte crescita, ma anche nessun calo sullo sfondo del generale negativismo dalla Cina. Attenzione oggi alla dinamica delle quotazioni petrolifere. Dopo essersi avvicinata al livello di 53$ al barile, la domanda del petrolio è improvisamente diminuita. Tuttavia, solo la comparsa di un nuovo fattore fondamentale ribassista, ad esempio l'ulteriore crescita delle scorte petrolifere negli Stati Uniti, potrebbe rispedire le quotazioni del petrolio al livello di 51 dollari al barile.
Questa analisi non intende essere un invito o un suggerimento ad operare, ma solo una personale e momentanea visione, dell'autore, relativa allo strumento finanziario in analisi.
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