Nelle ultime 24 ore, la GBP è scesa dello 0,17% rispetto al dollaro USA, chiudendo a 1,3136 dollari di venerdì. Mancano pochi giorni a una delle tornate elettorali più importanti dell’anno: il 12 dicembre si torna al voto nel Regno Unito per le elezioni generali. Al centro della contesa, ovviamente, il Brexit. Facciamo il punto della situazione sui partiti in gioco, i leader politici, gli ultimi sondaggi e le posizioni sulla Brexit. Sabato 7 dicembre è stato pubblicato il sondaggio d'opinione di Survation. Il sondaggio conferma il vantaggio del partito conservatore di Boris Johnson, con il continuo aumento del divario tra i due principali concorrenti. I conservatori hanno aumentato la loro fiducia di un altro 2%, mentre il più grande partito laburista dell'opposizione ha perso il 2%. Di conseguenza, il divario ora si attesta a un livello record del 14 per cento, aumentando così in modo significativo la probabilità di un accordo tra il Regno Unito e l'Unione europea.

Durante la sessione asiatica, la coppia di valute GBP/USD è stata quotata di 1.3144$, in aumento dello 0,06% rispetto alla chiusura di venerdì. In caso di storno down, la coppia potrebbe trovare supporto a 1.3108$ seguito da 1.3072$, mentre in caso di rally, la prima resistenza si trova ora a 1.3173$ seguito da 1.3202$.

Nelle ultime 24 ore, il greggio è salito dell'1,41% chiudendo a 59,15 dollari al barile di venerdì. Sul fronte dei dati macro, I membri dell'OPEC e i loro alleanti hanno confermato le indiscrezioni che circolavano già da giovedi scorso. E' stato dunque concordato di incrementare il taglio alla produzione di 500.000 barili al giorno fino a marzo 2020, portando così a 1,7 milioni di barili/giorno la riduzione dell'output (circa l'1,7% dell'offerta globale). Più nel dettaglio, l'OPEC avrebbe tagliato 340.000 barili, mentre i produttori non OPEC, compresa la Russia, avrebbero ridotto di 160.000 barili, afferma il rapporto. 

Durante la sessione asiatica, la quotazione del petrolio greggio è stata di 58,89$, in diminuzione dello 0,44% rispetto alla chiusura di venerdì. In caso di storno down, la quotazione potrebbe trovare supporto a 57,78$ seguito da 56,66$, mentre in caso di rally, la prima resistenza si trova ora a 59,93$ seguito da 60,96$.

Nello stesso tempo, l'XAU/USD è diminuito dell'1,11% chiudendo a 1464,90 dollari l'oncia di venerdì. Nella sessione asiatica, la quotazione dell'oro è stata di 1464,20$, in diminuzione dello 0,05% rispetto alla chiusura di venerdì. In caso di discesa, la quotazione dell'oro potrebbe trovare un supporto a 1456,57$ seguito da 1448,93$, mentre in caso di rally, la prima resistenza si trova ora a 1478,57$ seguito da 1492,93$.

Contemporaneamente, l'XAG/USD è diminuito del 2,44% chiudendo a 16,61 dollari l'oncia di venerdì. Nella sessione asiatica, la quotazione dell'argento è stata di 16,62$, il rialzo dello 0,06% rispetto alla chiusura di venerdì. In caso di discesa, la quotazione dell'argento potrebbe trovare un supporto a 16.42$ seguito da 16.21$, mentre in caso di rally, la prima resistenza si trova ora a 16,98$ seguito da 17,33$.

Questa analisi non intende essere un invito o un suggerimento ad operare, ma solo una personale e momentanea visione, dell'autore, relativa allo strumento finanziario in analisi.

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