Oggi i dati macroeconomici hanno indicato, che i prezzi alla produzione negli Stati Uniti sono aumentati a maggio più di quanto era previsto dagli analisti. L'indice è cresciuto dello 0,5% rispetto al mese precedente, mentre gli analisti attendevano un +0,3%, ad aprile l'indice era cresciuto dello 0,1% (dato invariato). Rispetto al maggio 2017, il dato è salito del 3,1%, il balzo maggiore dal gennaio del 2012. La componente (core), quella depurata dalle componenti più volatili rappresentate dai prezzi dei beni alimentari ed energetici, è cresciuta dello 0,3%, mentre le attese erano per un +0,2%, su base annuale il dato core ha registrato un rialzo del 2,4%.

In Europa, il CAC 40 francese è salito dello 0,3 percento a 5,468, mentre il DAX tedesco è salito dello 0,2 percento a 12,868. il FTSE 100 britannico è aumentato dello 0,5 percento a 7.741. A Wall Street, i futures Dow è salito dello 0,1%, invece S&P 500 è aumentato dello 0,2%.

In Italia, Piazza Affari si avvia a chiudere la mattinata con segno positivo e con un'intonazione migliore rispetto alle colleghe europee grazie al sostegno delle banche. L'indice FTSE Mib sale dello 0,80%, l'Allshare dello 0,76%, Credito Valtellinese vola a +5,57%, Banco BPM (+2,25%), Unicredit (+1,84%), Poste Italiane (+2,21%), Campari (+3,06%)

In Asia, il Nikkei 225 giapponese ha guadagnato lo 0,4 percento a 22.966,38, mentre la Kospi della Corea del Sud è scesa dello 0,1% a 2.468,83, invece Hang Seng di Hong Kong è diminuito dell'1,2 percento a 30,725,15. L'indice Composite di Shanghai è sceso dell'1,0 percento a 3,049,80, l'australiano S&P/ASX 200 ha perso lo 0,5 percento raggiungendo 6.023.50.

Questa analisi non intende essere un invito o un suggerimento ad operare, ma solo una personale e momentanea visione, dell'autore, relativa allo strumento finanziario in analisi

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