Nelle ultime 24 ore,il greggio è diminuito dell'1,56% chiudendo a 54,11 dollari al barile. Pesano soprattutto sulle quotazione le cattive indicazioni giunte dalla manifattura cinese e le incertezze sull'evoluzione della guerra commerciale Stati Uniti-Cina. Saltata l'occasione della firma di un'intesa transitoria in Cile, alcuni funzionari cinesi interpellati da Bloomberg hanno mostrato un certo scetticismo sulla possibilità di raggiungere un accordo commerciale completo con Washington. Un segnale positivo è invece giunto da un tweet del presidente Usa Donald Trump che ha affermato che le controparti stanno lavorando a una nuova sede per la sigla di un'intesa che copra il 60% delle istanze sul tavolo.
Durante la sessione asiatica, la quotazione del petrolio greggio è stata di 54.36$, in aumento dello 0.46% rispetto alla chiusura di ieri. In caso di storno down, la quotazione potrebbe trovare supporto a 53.52$ seguito da 52.67$, mentre in caso di rally, la prima resistenza si trova ora a 55,40$ seguito da 56,43$.
Nello stesso tempo, l'XAU/USD è aumentato dell'1,12% chiudendo a 1514,40 dollari l'oncia. Nella sessione asiatica, la quotazione dell'oro è stata di 1512,90, in ribasso dello 0,10% rispetto alla chiusura di ieri. In caso di discesa, la quotazione dell'oro potrebbe trovare un supporto a 1502.10$ seguito da 1491.30$, mentre in caso di rally, la prima resistenza si trova ora a 1520,20$ seguito da 1527,50$.
Contemporaneamente, l'XAG/USD è salito dell'1,29% chiudendo a 18,10 dollari l'oncia. Nella sessione asiatica, la quotazione dell'argento è stata di 18.07$, in ribasso dello 0.14% rispetto alla chiusura di ieri. In caso di discesa, la quotazione dell'argento potrebbe trovare un supporto a 17.90$ seguito da 17,73$. mentre in caso di rally, la prima resistenza si trova ora a 18,21$ seguito da 18,36$.
Ieri, gli principali indici a Wall Street hanno chiuso la seduta al di sotto della parità. Il Djia ha perso 140,46 punti, lo 0,52%, a quota 27.046,23, l'S&P ha ceduto 9,19 punti, lo 0,30%, a quota 3.037,58, mentre il Nasdaq ha lasciato sul terreno 11,62 punti, lo 0,14%, a quota 8.292,36. Sul fronte dei dati macro, l'inflazione è rimasta al di sotto dei livelli considerati ottimali (2%) dalla Fed. Il dato Pce (personal consumption expenditures price index), è rimasto invariato a settembre rispetto al mese precedente, mentre su base annuale è salito dell'1,3%. La componente "core" del dato, depurata dagli elementi volatili, è anch'essa rimasta invariata su base mensile mentre è aumentata dell'1,7% su base annuale (in ribasso dall'1,8% del mese precedente).
Questa analisi non intende essere un invito o un suggerimento ad operare, ma solo una personale e momentanea visione, dell'autore, relativa allo strumento finanziario in analisi.
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