Oggi si prevede un avvio negativo per Wall Street, in linea con gli altri mercati finanziari, in scia alle rinnovate tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina. A circa due ore e mezza dal suono della campanella il contratto sul Dow Jones segna un ribasso dello 0,84%, quello sull'S&P500 cede lo 0,70% e il future sul Nasdaq perde lo 0,90%.

Indici; Stoxx50 -1,1% a 3.437, FTSE -1,3% a 7,589, DAX -1,2% a 12.454, CAC-40 -1,0% a 5,377; IBEX-35 -1,1% a 9.782, FTSE MIB -1,5% a 21.727, SMI -1,1% a 8.670.

In Asia; il giapponese Nikkei 225 è sceso dello 0,9 percento a 22.000,81, mentre il Kospi  delle Corea del Sud ha perso lo 0,4 percento a 2,285,34. Hang Seng di Hong Kong ha perso l'1,4% a 28.269,72, invece l'indice Composite di Shanghai è sceso dell'1,9% a 2,774,78. L'australiano S&P/ASX 200 è diminuito dello 0,6 percento a 6.220,70.

I prezzi alla produzione negli Stati Uniti sono cresciuti a giugno più di quanto era previsto dagli analisti. I prezzi alla produzione sono saliti dello 0,3% dal mese precedente, contro attese per un +0,2 per cento. Rispetto al giugno dello scorso anno, il dato è salito del 3,4%, il balzo maggiore dal novembre 2011.

Il greggio è in calo di quasi 2 dollari al barile dopo che il presidente Usa Donald Trump ha minacciato nuovi dazi contro la Cina e la Libia ha annunciato la riapertura di terminal chiave per l'esportazione del petrolio. Il contratto sul Brent per consegna settembre perde circa 1,7 dollari, circa il 2%, a 77,25 dollari, mentre il WTI perde 44 cent a quota 73,67. Secondo i dati diffusi ieri dall'American Petroleum Institute, le scorte sono scese la settimana scorsa di 6,8 milioni.

Questa analisi non intende essere un invito o un suggerimento ad operare, ma solo una personale e momentanea visione, dell'autore, relativa allo strumento finanziario in analisi

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