Nelle ultime 24 ore, l'EUR è aumentato dello 0,29% rispetto al dollaro USA, chiudendo a 1,1054 dollari. Sul fronte dei dati macro, la Federal Reserve ha reso noto che nel mese di ottobre la Produzione Industriale ha evidenziato una flessione dello 0,8% rispetto al mese precedente. Il dato ha deluso le aspettative (-0,4%) risultando in netto calo dalla rilevazione precedente (-0,3%, rivisto al rialzo da -0,4%). Il tasso di utilizzo della capacita' produttiva si e' attestato al 76,7%, inferiore alla rilevazione precedente e alle attese, fissate rispettivamente al 77,5% e al 77,1%. Inoltre, secondo il giornale Reuters, l'amministrazione Trump sarebbe pronta a prorogare la licenza che permette alle aziende Usa di fare affari con Huawei, nonostante il colosso cinese delle infrastrutture per tlc sia finito nella lista nera del dipartimento del Commercio degli Stati Uniti. L'estensione, che potrebbe essere di 90 giorni, non è stata tuttavia ancora finalizzata.

Durante la sessione asiatica, la coppia di valute EUR/USD è stata quotata di 1,1064$, in aumento dello 0,09% rispetto alla chiusura di venerdì. In caso di storno down, la coppia potrebbe trovare supporto a 1.1031$ seguito da 1.0999$, mentre in caso di rally, la prima resistenza si trova ora a 1,1080$ seguito da 1,1097$.

Nelle ultime 24 ore, il greggio è aumentato dell'1,60% chiudendo a 57,77 dollari al barile di venerdì. Sul fronte dei dati macro, negli States il Dipartimento del Lavoro ha comunicato che i prezzi alle importazioni sono diminuiti dello 0,5% nel mese di ottobre dal +0,1% di settembre (rivisto da +0,2%), risultando inferiorei alle attese fissate su un calo dello 0,2%. I prezzi alle esportazioni sono scesi dello 0,1% su base mensile, dal -0,2% della rilevazione precedente e a fronte di una variazione negativa dello 0,1% del consensus.

Durante la sessione asiatica, la quotazione del petrolio greggio è stata di 57,77$, in leggero rialzo rispetto alla chiusura di venerdì. In caso di storno down, la quotazione potrebbe trovare supporto a 56.81$ seguito da 55,85$, mentre in caso di rally, la prima resistenza si trova ora a 58.35$, seguito da 58.93$.

Nello stesso tempo, l'XAU/USD è diminuito dello 0,31% chiudendo a 1467,50 dollari l'oncia di venerdì. Nella sessione asiatica, la quotazione dell'oro è stata di 1466.30, in diminuzione dello 0,08% rispetto alla chiusura di venerdì. In caso di discesa, la quotazione dell'oro potrebbe trovare un supporto a 1462,73$ seguito da 1459,17$, mentre in caso di rally, la prima resistenza si trova ora a 1469,93$ seguito da 1473,57$.

Contemporaneamente, l'XAG/USD è diminuito dello 0,50% chiudendo a 16,92 dollari l'oncia. Nella sessione asiatica, la quotazione dell'argento è stata di 16,89$, in diminuzione dello 0,15% rispetto alla chiusura di venerdì. In caso di discesa, la quotazione dell'argento potrebbe trovare un supporto a 16,79$ seguito da 16,68$, mentre in caso di rally, la prima resistenza si trova ora a 16,99$ seguito da 17,08$.

Inizio di settimana povero di appuntamenti. L'agenda macro prevede la sola pubblicazione dagli Stati Uniti dell'indice Nahb sulla fiducia dei costruttori. Si segnala anche il rapporto della Bundesbank sulla situazione economica in Germania. In Italia riflettori puntati sulla vicenda Ilva nell'attesa che il Consiglio dei ministri si riunisca per discutere sul futuro dell'impianto di Taranto.

Questa analisi non intende essere un invito o un suggerimento ad operare, ma solo una personale e momentanea visione, dell'autore, relativa allo strumento finanziario in analisi.

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