Petrolio greggio sale, dopo le perdite di venerdì.

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FOREX trading comporta seri rischi e può portare alla perdita del capitale investito

Analisi dei mercati finanziari e delle materie prime

Nelle ultime 24 ore, la GBP è aumentata dello 0,19% rispetto al dollaro USA, chiudendo a 1,2935 di venerdì. Sul fronte dei dati macro, nel Regno Unito Markit Economics ha comunicato che a novembre l'Indice IHS PMI Manifatturiero e' sceso a 48,9 punti a novembre in calo dai 49,6 punti di ottobre e risultando però superiore alla lettura preliminare pari a 48,3 punti.

Durante la sessione asiatica, la coppia di valute GBP/USD è stata quotata di 1,2913$, in diminuzione dello 0,17% rispetto alla chiusura di venerdì. In caso di storno down, la coppia potrebbe trovare supporto a 1.2881$ seguito da 1.2848$, mentre in caso di rally, la prima resistenza si trova ora a 1,2944$ seguito da 1,2974$.

Nelle ultime 24 ore, il greggio è sceso del 4,61% chiudendo a 55,42 dollari al barile di venerdì. Qusta mattinata il petrolio greggio si sta riprendendo dopo aver subito delle perdite di venerdì 29 novembre, provocate dai segnali secondo cui i paesi dell'OPEC+, potrebbero concordare nella riunione di questa settimana, un'ulteriore riduzione della produzione di petrolio. Inoltre, l'attenzione si è concentrata sull'Arabia Saudita, leader del cartello, che avrebbe ridotto la propria produzione giornaliera di greggio dai 9,9 milioni di barili di ottobre a 9,85 milioni di barili a novembre, pur avendo margini più ampi di produzione in base agli accordi inseriti nel taglio coordinato della produzione della cosiddetta Opec+ (che comprende anche la Russia).

Il Wti guadagna 80 centesimi e si porta a 55,97 dollari dai 55,17 dollari di venerdì scorso, mentre il Brent a Londra segna 61,19 dollari, 77 centesimi in più (+1,2%) di venerdì. In caso di storno down, la quotazione potrebbe trovare supporto a 54.6767$ seguito da 53.2733$, mentre in caso di rally, la prima resistenza si trova ora a 57.8267$ seguito da 59.5733$.

Nello stesso tempo, l'XAU/USD  è aumentato dello 0,57% chiudendo a 14,44 dollari l'oncia di venerdì. Nella sessione asiatica, la quotazione dell'oro è stata di 1465.30$, in diminuzione dello 0,35% rispetto alla chiusura di venerdì. In caso di discesa, la quotazione dell'oro potrebbe trovare un supporto a 1458.63$ seguito da 1451,97$, mentre in caso di rally, la prima resistenza si trova ora a  1472,43$ seguito da 1479,57$.

Contemporaneamente, l'XAG/USD è salito dello 0,35% chiudendo a 17,11 dollari l'oncia di venerdì. Nella sessione asiatica, la quotazione dell'argento è stata di 17.005$, in diminuzione dello 0,58% rispetto alla chiusura di venerdì. In caso di discesa, la quotazione dell'argento potrebbe trovare un supporto a 16,92$ seguito da 16,83$, mentre in caso di rally, la prima resistenza si trova ora a  17.11$ seguito da 17,21$.

Wall Street ha chiuso l'ultima seduta della settimana e del mese di novembre in ribasso. Il Dow Jones ha perso lo 0,40%, l'S&P 500 lo 0,40% e il Nasdaq Composite lo 0,46%. Listini, caratterizzati da volumi ridotti per il clima semifestivo nel giorno del Black Friday all'indomani del Thanksgiving (che tradizionalmente dà il via agli acquisti natalizi), penalizzati ancora dai timori che i provvedimenti firmati da Donald Trump a sostegno dei manifestanti di Hong Kong possano compromettere il raggiungimento dell'accordo commerciale di fase 1 tra Usa e Cina.

Questa analisi non intende essere un invito o un suggerimento ad operare, ma solo una personale e momentanea visione, dell'autore, relativa allo strumento finanziario in analisi.

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