Oggi a Wall Street i futures sugli indici statunitensi si muovono in moderato rialzo, a circa un'ora dall'avvio il contratto sul Dow Jones sale dello 0,30%, quello sull'S&P500 guadagna lo 0,25% e il future sul Nasdaq avanza dello 0,43%. A sostenere i mercati è l'ottimismo per le trattative commerciali tra gli Stati Uniti di Donald Trump e la Cina di Xi Jinping. Trump ha dichiarato, in particolare, di essere pronto a posticipare la data in cui scatterebbero gli aumenti dei dazi sulle importazioni cinesi da parte Usa, fissata per ora al 2 marzo, nel caso in cui le controparti riuscissero a raggiungere, presto, una intesa.

Indici: Stoxx600 + 0,28% a 363,78, FTSE + 0,44% a 7,167,06, DAX + 0,10% a 11,137,19, CAC-40 + 0,23% a 5,067,98, IBEX-35 -0,06% a 8.978,00, FTSE MIB + 0,62% a 19,928,50, SMI + 0,15% a 9.134,50.

Sul fronte dei dati macro, il dipartimento del Lavoro degli Stati Uniti ha comunicato che i prezzi al consumo sono rimasti invariati a gennaio rispetto al mese precedente. l'indice dei prezzi al consumo era calato dello 0,1 per cento, mentre il dato "core", ovvero quello depurato dalla componente dei prezzi dei beni alimentari ed energetici, è salito dello 0,2%, come a dicembre, novembre e ottobre e come atteso dagli esperti. Invece, in Nuova Zelanda la banca centrale ha mantenuto il tasso di prestito all'attuale 1,75%. Gli analisti e commercianti di valute erano preoccupati che il recente spostamento di politica dalla Federal Reserve avrebbe potuto influenzare altre banche centrali. La notizia che la Reserve Bank della Nuova Zelanda non è stata intimidita dal cambio di politica della Fed ha aiutato a sollevare il Kiwi più in alto, con la coppia NZD/USD scambiata a 0,6821$, un guadagno dell'1,23%; la coppia aveva già raggiunto un picco di 0,6854$ mentre il minimo era stato registrato a 0,6721$.

Questa analisi non intende essere un invito o un suggerimento ad operare, ma solo una personale e momentanea visione, dell'autore, relativa allo strumento finanziario in analisi.

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