Anche questa volta gli Stati Uniti non ne sono stati risparmiati. Oggi il mercato del petrolio si è aperto con un gap ribassista piuttosto forte, ma con l'apertura della sessione di negoziazione europea la situazione si è notevolmente ribaltata. Vi ricordo che giovedì scorso, Donald Trump ha annunciato che l'Arabia Saudita e la Russia potrebbero ridurre la produzione di petrolio di 10 milioni di barili. Successivamente si è parlato anche della riunione dell'OPEC+ sul tema dell'introduzione delle quote sulla produzione petrolifera. Tutto ciò ha contribuito al sostegno delle quotazioni del petrolio, facendo quindi salire il prezzo del petrolio WTI americano al di sopra dei 30,0 dollari al barile la scorsa settimana. Tutte le informazioni ottenute dalla Russia in merito "all'accordo petrolifero", evidenziano un'alta probabilità di raggiungere un tale accordo. Ciononostante, vicino ai 30,0 dollari al barile, l'attività degli acquirenti è piuttosto moderata. Pertanto, solo grazie al clima di ottimismo degli Stati Uniti e dell'Arabia Saudita, i compratori torneranno sul mercato.
Vorrei richiamare la vostra attenzione sulla coppia di valute USD/CAD, la quale è crollata di 180 pips. Al contempo, anche la domanda è rimasta piuttosto alta sotto al livello di supporto di 1,4100, impedendo così ai venditori di sviluppare un'ulteriore ondata di vendite. Vorrei anche richiamare la vostra attenzione sul fatto che sul percorso verso l'1,3990 vi è un altro livello di supporto a 1,4060, il quale servirà ad impedire ai venditori di subire un calo più forte. Tenendo conto di tutto questo, soltanto con un aumento del prezzo del petrolio, sarà possibile che la coppia crolli a 1,3990.
Passando alla sessione americana, notiamo un calendario economico pressoché privo dei dati macro. Tuttavia, in un contesto di chiara incertezza sulle prospettive a breve termine, è possibile che l'attività del commercio rimanga elevata a causa della diffusione del virus COVID-19.
Considerando la più difficile situazione economica dell'Eurozona, soprattutto in Italia e Spagna, rispetto agli Stati Uniti, mi aspetto un prolungato indebolimento dell'EUR, e di conseguenza, dell'EUR/USD. L'obiettivo più vicino per i venditori è 1,0770, con il rischio che la coppia crolli a 1,0720 e successivamente a 1,0650. Questo scenario rimane prioritario fino a quando le quotazioni non ritornano al di sopra di 1,0890.
Questa analisi non intende essere un invito o un suggerimento ad operare, ma solo una personale e momentanea visione, dell'autore, relativa allo strumento finanziario in analisi.
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