Nel primo pomeriggio EUR/USD scivola al minimo intraday di 1,1574, dopo essere salito nella prima parte della seduta fino a 1,1626, circa una figura sopra quota 1,1529 toccata lunedì, il livello più basso da 6 settimane. Continua infine a rimanere sotto pressione la sterlina, sui rinnovati timori di 'hard Brexit', il cambio EUR/GBP è salito oggi sopra 0,90 per la prima volta dallo scorso 15 novembre, con un massimo intraday a 0,9016.

Il dollaro statunitense invece è in leggero apprezzamento sullo yuan cinese, il cambio offshore tratta in area 6,83 dopo un minimo da una settimana a 6,8063 toccato nella prima parte della seduta. Mentre è in calo sullo yen nella seduta odierna, pur risalendo sopra 111 dopo una discesa in mattinata fino a 110,84, minimo da una settimana.

A Wall Street, i futures sui principali indici statunitensi sono poco mossi oggi, a meno di tre ore dall'apertura il contratto sul Dow Jones segna un +0,04%, quello sull'S&P500 mostra un +0,03% e il future sul Nasdaq è fermo con un -0,01%. Sotto i riflettori anche Snap che, sempre ieri dopo la chiusura di Wall Street, ha presentato i numeri del secondo trimestre, chiuso con una perdita netta di 353,31 milioni di dollari, in miglioramento rispetto al rosso di 443,09 milioni dell'anno precedente. Gli investitori si muovono cauti sull'escalation della guerra commerciale in atto tra Stati Uniti e Cina.

Indici; Stoxx600 -0,2% a 389,8, FTSE + 0,3% a 7742, DAX -0,2% a 12627, CAC-40 -0,1% a 5517, IBEX-35 -0,10% a 9762, FTSE MIB + 0,0% a 21863, SMI -0,4% a 9167

Questa analisi non intende essere un invito o un suggerimento ad operare, ma solo una personale e momentanea visione, dell'autore, relativa allo strumento finanziario in analisi

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