La diminuzione delle esportazioni nel quarto trimestre dell’anno scorso in Germania, conferma che la più grande economia europea ha iniziato a subire una battuta d’arresto ancora prima dello scoppio del coronavirus. I produttori tedeschi, dipendenti dall’esportazione, risentono di un rallentamento dell’economia mondiale e di un clima di maggiore incertezza sul commercio per le controversie sui dazi e l’uscita della Gran Bretagna dall’Unione europea. L’Ufficio federale di statistica ha dichiarato che le esportazioni sono diminuite dello 0,2% nel quarto trimestre rispetto al terzo. I dati indicano che il commercio netto ha sottratto 0,6 punti percentuali dalla crescita del prodotto interno lordo. Le prospettive commerciali rimangono incerte con l’epidemia di coronavirus che aggiunge ulteriore rischio, ha affermato il presidente Ifo Clemens Fuest. L’indice Ifo per le aspettative sulle esportazioni è sceso a febbraio, con le case automobilistiche tra le più pessimiste, ha aggiunto.

Gli investimenti lordi - che includono l’edilizia - sono aumentati del 2,9% nell’ultimo trimestre dell’anno, contribuendo con 0,6 punti percentuali alla crescita, secondo l’ufficio statistico. I consumi statali hanno aggiunto 0,1 punti percentuali alla crescita, mentre i consumi privati, che di recente sono state un fattore chiave di sostegno, non hanno fornito alcun contributo. L’ufficio statistico ha confermato che l’economia tedesca è cresciuta dello 0,6% l’anno scorso, il tasso di espansione più lento dalla crisi del debito nella zona euro del 2013. Per il 2020, il governo prevede un aumento della crescita dell’1,1%, favorito principalmente da un numero maggiore di giorni lavorativi in un anno bisestile. Rettificato per gli effetti del calendario, Berlino prevede una crescita dello 0,7%.

Questa analisi non intende essere un invito o un suggerimento ad operare, ma solo una personale e momentanea visione, dell'autore, relativa allo strumento finanziario in analisi.

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