Nelle ultime 24 ore, la GBP è salita dello 0,28% rispetto al dollaro USA, chiudendo a 1,3123, dollari. Sul fronte dei dati macro, l'accordo sull'uscita del Regno Unito dall'Unione Europea è diventato legge, lo ha sancito la Regina Elisabetta II, apponendo la sua firma (Royal Assent) sotto il testo dello European Union Withdrawal Agreement act, che ieri aveva concluso l'iter di ratifica parlamentare a Westminster a tre anni e 7 mesi dal referendum sull'uscita del Regno Unito dall'Ue del 2016. L'annuncio del Royal Assent è stato formalizzato alla Camera dei comuni, fra gli applausi di alcuni deputati Tory, incluso il vice speaker Nigen Evans. Il Parlamento britannico aveva definitivamente approvato ieri l'accordo, spianando la strada alla storia uscita del Regno Unito dall'Unione europea il 31 gennaio.
Durante la sessione asiatica, la coppia di valute GBP/USD è stata quotata di 1.3125$, in leggero aumento rispetto alla chiusura di ieri. In caso di storno down, la coppia potrebbe trovare supporto a 1.3099$ seguito da 1.3073$, mentre in caso di rally, la prima resistenza si trova ora a 1.3149$ seguito da 1.3173$.
Nelle ultime 24 ore, il greggio è sceso dello 0,64% chiudendo a 55,81 dollari al barile. Il greggio accelera al ribasso e tocca i minimi da novembre/dicembre in scia alle notizie provenienti dalla Cina, dove la città di Wuhan, origine del nuovo coronavirus, è stata sostanzialmente isolata, interrompendo i collegamenti da, per e all'interno della metropoli da 11 milioni di abitanti. Gli operatori temono un'estensione delle misure con conseguente pesante riduzione della domanda di carburanti. Graficamente la violazione del duplice supporto a 57,50 dollari, trend line che saliva dai minimi di ottobre e punto di passaggio della media mobile a 200 giorni, ha innescato un sell-off che potrebbe ricondurre velocemente i prezzi a quota 55 circa, a contatto con la linea che sale dai bottom di fine 2018. Per scongiurare questo scenario le quotazioni dovrebbero reagire con determinazione e tornare stabilmente sopra area 57,50 e tentare la rottura dei primi ostacoli a 59,73 dollari. Solo oltre quota 61 si allenterebbero le recenti tensioni ribassiste.
Nello stesso tempo, l'XAU/USD è cresciuto dello 0,64% chiudendo a 1568,50 dollari l'oncia. Nella sessione asiatica, la quotazione dell'oro è stata di 1567,80$, in leggera diminuzione rispetto alla chiusura di ieri. In caso di discesa, la quotazione dell'oro potrebbe trovare un supporto a 1557.50$ seguito da 1547,20$, mentre in caso di rally, la prima resistenza si trova ora a 1575,90$ seguito da 1584,00$.
Contemporaneamente, l'XAG/USD è diminuito dello 0,28% chiudendo a 17,80 dollari l'oncia. Nella sessione asiatica, la quotazione dell'argento è stata di 17.80$, in leggera diminuzione rispetto alla chiusura di ieri. In caso di discesa, la quotazione dell'argento potrebbe trovare un supporto a 17.64$ seguito da 17,48$, mentre in caso di rally, la prima resistenza si trova ora a 17,91$, seguito da 18,03$.
Questa analisi non intende essere un invito o un suggerimento ad operare, ma solo una personale e momentanea visione, dell'autore, relativa allo strumento finanziario in analisi.
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