Oggi il dollaro è sceso contro la maggior parte dei suoi principali partner commerciali, iniziando l'anno più basso dopo aver toccato un minimo di tre mesi a venerdì, l'ultimo giorno di negoziazione del 2017. Il biglietto verde ha chiuso l'anno in calo del 9,8%, la peggiore performance dal 2003.
Le materie prime collegate al dollaro (USD)
La debolezza del dollaro ha contribuito a spingere le materie prime collegate alla valute, con oro, rame e alluminio che ne beneficiano in modo significativo. L'oro ha guadagnato il 13% nel 2017, la sua migliore performance in sette anni. Martedì pomeriggio veniva scambiato 1,308.70$ per oncia. Il prezzo del rame è aumentato del 31% nel 2017, raggiungendo un massimo di quattro anni prima di arretrare leggermente martedì. L'alluminio ha guadagnato il 34% nel 2017.
I futures sul petrolio greggio Brent hanno chiuso l'anno con un aumento di prezzo del 17%, sostenuto dall'aumento della domanda e dalla riduzione delle scorte globali, in parte a causa dagli intensi sforzi dell'OPEC per ridurre la produzione. Il Brent ha guadagnato lo 0,39% nel primo giorno di negoziazione del 2018, a 67,13$ al barile. I future del WTI statunitense sono aumentati dello 0,40% a 60,66$ al barile.
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